Come creare contenuti virali

Quando un contenuto è realizzato per stimolare le emozioni degli utenti, ed è proposto ad un giusto target, statene certi, può diffondersi ad altissimi livelli.

Certo, ci sono dei contenuti che sono appositamente pensati per diventare virali, altri invece che sono realizzati senza specifici obiettivi, ma che ottengono un successo inspiegabile e spesso neppure desiderato. È la legge del web, alla quale è difficile sottrarsi e che è ancora più complesso riuscire a prevedere.

Ad ogni modo, ciò che accomuna questi due tipi di contenuti, sono alcune caratteristiche peculiari, che permettono di raggiungere una diffusione elevatissima. Sicuramente, come già abbiamo avuto modo di dirvi in passato, una delle chiavi per creare contenuti di successo è riuscire a creare un forte impatto emotivo in chi li vede e legge e quindi, nello specifico, negli utenti.

Le emozioni, quindi, rendono virali i contenuti. Teniamo questo come punto di partenza. Ora bisogna sottolineare che certe emozioni funzionano meglio rispetto ad altre, per invogliare gli utenti a condividere i nostri contenuti.

Come è facile immaginare, ciascun target di persone è maggiormente toccato da un sentimento piuttosto che da un altro, e quindi agirà di conseguenza quando verrà posto di fronte ad un contenuto. Scegliendo se ignorarlo, oppure guardarlo e condividerlo.

Riuscire a creare la giusta reazione emozionale è il segreto per garantire una diffusa condivisione di ciò che abbiamo creato. Facile, no? Per nulla. Ma ci sono sempre dei punti di partenza, frutto di analisi e lavoro sul campo.

Prendiamo il caso della immagini. Come riportato su Moz.com, sono tre le componenti emotive che sono maggiormente rilevanti per la diffusione su larga scala proprio delle immagini.

Le emozioni positive

Non c’è da sorprendersene: le persone condividono contenuti che li fanno sentire bene, e che possano dare una speranza anche ad altre persone.

Uno studio ha determinato come ci sia una stretta correlazione tra le emozioni positive e il numero iniziale di visualizzazioni di un’immagine virale.

Sono 10, secondo l’analisi, le emozioni che vengono evocate più frequentemente e che hanno un alto “potere” di diffusione: Divertimento, Interesse, Sorpresa, Felicità, Godimento, Piacere, Gioia, Speranza, Affetto, Eccitazione

Esperienze emozionali complesse

Le immagini – o video – più virali sono quelli in grado di veicolare una vasta gamma di emozioni, non solo una. Spesso è proprio il contrasto di emozioni ad essere vincente, si pensi al binomio paura e ammirazione o a quello di speranza e disperazione.

Sono questi tipi di combinazione a veicolare le condivisioni. E c’è un altro fattore da tenere in considerazione, ovvero quei sentimenti che agiscono da “potenziamento”.

Ci stiamo riferendo all’interesse, alla sorpresa e al divertimento: combinati con altri sentimenti, infatti rendono ancora più positiva l’esperienza emotiva dell’utente. Allo stesso modo, invece, l’empatia contribuisce ad aumentare le emozioni negative, conducendo alla compassione.

L’elemento sorpresa

È difficile in un’immagine o in un video fare centro con un elemento sorpresa, in quanto è complesso da rendere nella maniera più efficace possibile.

Ci riferiamo ad un contenuto che sia in grado di presentare qualcosa come inaspettato, inusuale, contro-intuitivo, o semplicemente nuovo. Riuscire a sorprendere gli utenti è incredibilmente efficiente per riuscire a raggiungere il proprio interesse, attirando la loro attenzione.

Vediamo ora quali sono gli elementi che dovrete tenere in stretta considerazione per la creazione di una campagna di successo. Ciò che non dovete scordare è che per raggiungere i propri obiettivi, è necessario avere una base “forte”. E la robustezza delle fondamenta si ottiene solo con il duro lavoro.

Configurare un’idea rilevante per il proprio brand

Se la vostra campagna ha un obiettivo specifico, come aumentare il proprio brand awareness o veicolare conversioni, allora ci deve essere un’idea concreta alla base. Un’idea che in qualche modo dovrebbe essere ricollegata al tuo brand.

Non significa che dovete essere prettamente promozionali o parlare esclusivamente del vostro brand, bensì dovete pensare ad un’idea che sia in grado di attrarre il vostro target di utenza, quello che potrebbe essere interessato al servizio che fornite o ai prodotti che commerciate.

Il consiglio è quello di fare un elenco di temi e topic che ruotano intorno alla vostra idea di base, e che possano invogliare o attirare il vostro target. E ovviamente che rispecchino il vostro brand.

Poi bisogna rileggere tutti gli elementi stilati e domandarsi quali effettivamente potrebbero essere preformanti e adatti ad essere inseriti all’interno della nostra campagna. Chiedendosi se possono essere innovativi, se possono rispondere ad una domanda “sentita” dal proprio target, se se ne è già parlato a sufficienza oppure no.

Nuova ed interessante

Per essere esposti all’interesse massiccio dell’utenza, bisogna essere in grado di presentare qualcosa che sia nuovo o rinnovato. Offrite ad esempio dei dati di ricerche che non sono mai stati pubblicati prima e che possono essere interessanti.

Il metodo è quello di condurre le proprie indagini o sondaggi. Oppure sfruttare i dati della propria azienda. O combinare molti dati da differenti fonti, per evidenziare dei trend o delle scoperte interessanti. La vostra idea, oltre che nuova, dovrebbe essere interessante.

Cercate di “porla” nel modo giusto, e domandatevi come ciò che state proponendo si possa legare ai trend social del momento o alle novità del vostro settore. Date le giuste informazioni, sfruttando un punto di vista informativo ed accattivante.

Di cui si possa provare il successo

Fate capire al tuo potenziale cliente che la vostra idea ha delle potenzialità comprovate, collegandola ad altre idee che hanno avuto successo nel passato e che potete sfruttare come testimonianza.

Dei racconti sul successo di un servizio o di una funzionalità, se amalgamabili alla vostra idea, avranno l’effetto di attirare esponenzialmente l’attenzione dell’utente, che in quel caso si trasforma in potenziale consumatore.

Con un appeal emozionale

Come già specificato prima, sono i contenuti che veicolano emozioni ad avere successo. Ecco perché la vostra idea deve avere un “uncino” emozionale, in grado di prendere il pubblico. È necessario che incorpori, la vostra idea, qualcosa di interessante, divertente, sorprendente, ovvero quei moltiplicatori di emozioni di cui vi parlavamo prima.

E poi bisogna testare in primis la propria idea. “Guardandola in faccia” è chiedendosi quali siano le emozioni che effettivamente evoca. Se si tratti di qualcosa di nuovo ed esclusivo.

Se tale idea possa o meno avere successo di pubblico (questa è la domanda più difficile alla quale dare una risposta razionale). Questa idea può essere trasformata sotto forma di immagine, di video, o di formato facilmente diffusibile e condivisibile?

Produrre un contenuto

Se deve essere originale, il contenuto, bisogna fornire dei dati originali. Ecco perché vi abbiamo già suggerito qualche paragrafo più sopra di pensare all’idea di condurre delle vostre ricerche “di mercato”, delle inchieste, che permettano di fornirvi dati freschi, fruibili ed interessanti, che siano al contempo legati al vostro business e che possano invogliare la lettura dei vostri potenziali acquirenti e clienti.

Se trovate delle storie interessanti che riguardano la vostra azienda, dati statistici che crediate sia necessario rendere pubblici, non è necessario “allargarsi” troppo. L’importante è saper fornire una “storia” nel modo più appropriato possibile.

Se invece dovete guardare altrove, perché non avete dei dati interessanti ricollegabili in modo plausibile alla vostra idea, ecco che vi si para davanti la necessità di condurre una ricerca, un’inchiesta, sfruttando l’aiuto di volontari che si rendano disponibili alla vostra causa.

Lo strumento principe da sfruttare, in questo senso, sono le piattaforme di crowdsourcing: non sarà necessario un grande investimento, e potrete scegliere il target di utenza più utile ai vostri scopi.

In alternativa, affidatevi a fonti terze. In internet ci sono numerosi database di dati, relativi ad inchieste e ricerche di mercato, che è possibile sfruttare ex novo, o che è possibile integrare anche con i propri dati, per evidenziare delle tendenze o delle regolarità. Utilizzare dati già visti, reinterpretandoli ai propri scopi, può essere un’arma vincente.

Dopo aver collezionato i dati ed aver fatto mente locale su tutti i punti che intendete toccare, bisogna cominciare a scrivere. A seconda del tipo di contenuto che avete deciso di sfruttare, potrà essere necessario un testo più o meno lungo, anche a seconda dei contenuti visivi che si intende utilizzare a corredo.

Ad ogni modo, è indispensabile che il proprio contenuto sia accompagnato da un buon titolo, che sia in grado di colpire gli utenti, e che sia in grado di comunicare qualcosa, di anticipare. Non affrettare la scrittura del tuo titolo: possono essere poche parole o poche righe, ma sono fondamentali, poiché la vera cartina al tornasole del tuo contenuto.

Un contenuto di successo, se si vuole virale, è sempre accompagnato da dei formati estremamente “visivi”: sfrutta delle immagini o dei video, in grado di creare nell’immediato una risposta emotiva nell’utente. Attenzione però: è importante che le immagini o il video rispondano al meglio all’idea che volete veicolare con i vostri contenuti.

Prestate attenzione che non siano già stati utilizzati troppo di frequente per gli stessi utenti e soprattutto, abbiate l’attenzione di valutare se sono adatti al vostro target di riferimento. Senza considerare questi parametri, è difficile impostare una campagna di successo.

Pubblicità

Una volta completato il proprio contenuto, bisogna “trovargli una casa”. Già nel momento in cui si sta concretizzando la propria idea, bisogna cominciare a pensare all’editore.

Per fare in modo che il proprio contenuto sia ampiamente diffuso è indispensabile affidarsi a chi può garantire un alto numero di visualizzazioni e un target che possa essere interessato a quanto hai prodotto.

Per questo, è indispensabile essere pubblicati in un sito non solo con un alto livello di traffico, ma anche con un ottima interazione, che permetta anche una condivisione e diffusione di quanto hai prodotto.

Ecco perché dovrete stilare una lista di editori che trattino ciò di cui vi occupate regolarmente. Fate le vostre analisi personali su quali tra i siti elencati abbiano un’interazione e partecipazione maggiore, e scegliete il migliore (o i migliori, se desiderate puntare subito su più risorse).

E poi c’è il contatto con l’editore. Un punto cruciale. Non siate dispersivi, mantenete la coerenza e soprattutto siate chiari. Spiegate perché il vostro contenuto dovrebbe interessare la propria utenza, spiegando i benefici che ne deriverebbero dalla pubblicazione.

Evidenziate alcune storie o alcuni topic di successo per il sito, che sono strettamente correlati a quanto proponete. Senza essere vaghi, dimostrando di aver approfondito i temi proprio all’interno del sito. Gli editori saranno più predisposti a darvi ascolto.

Usate le parole nel modo più appropriato: non dite “il contenuto avrà successo perché” bensì “credo che il contenuto potrebbe avere successo perché”. L’editore conosce infatti la propria utenza meglio di voi, e sa bene cosa funziona e cosa non funziona.

Si tratta di punti da seguire passo passo. Forse non li reputerete innovativi (e perché mai dovrebbero esserlo?), ma sono la prassi da seguire con scrupolo per realizzare un proprio progetto e riuscire a diffonderlo nel modo più opportuno possibile.

Sono un buon punto di partenza e un ottimo di arrivo. L’importante, per raggiungere l’obiettivo, è non sottovalutare nulla, dall’ideazione alla creazione, fino alla pubblicazione: ogni singolo step è fondamentale per la buona riuscita della propria campagna.

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